L’affido familiare rappresenta un’opportunità fondamentale per offrire a bambini e adolescenti in difficoltà un contesto affettivo stabile e accogliente. La storia di Andrea, accolto da una famiglia affidataria dopo anni trascorsi in comunità, testimonia il valore di questo percorso e l’importanza di creare relazioni basate sulla fiducia, sull’ascolto e sulla continuità. Un esempio concreto di come, anche in adolescenza, sia possibile costruire legami significativi e dare un nuovo senso alla parola “famiglia”.
Un’infanzia segnata da assenza pesanti e il desiderio di avere una vera famiglia
Andrea* è stato accolto nelle nostre comunità residenziali quando aveva 8 anni, insieme a suo fratello minore. Prima ancora aveva già vissuto per tre anni in un’altra comunità.
La sua infanzia è stata segnata da assenze pesanti: un padre sconosciuto, una madre fragile e assente, spesso in carcere. Ma dentro di lui, fin da piccolissimo, abitava un desiderio semplice quanto potente: avere una famiglia. Una vera.
Gli anni sono passati e quella famiglia non arrivava. A 14 anni, Andrea ha smesso di aspettarla. Con una maturità che spesso sorprende chi lo incontra, ha scelto di concentrarsi su se stesso, sul suo futuro. Ha iniziato a impegnarsi con passione nello studio, frequentando un istituto socio-sanitario, e ha trovato nell’atletica una valvola di sfogo e un sogno: diventare un atleta professionista. Ama anche la musica, suona il pianoforte e la chitarra, ma la sua sfida più grande è sempre stata un’altra: imparare a fidarsi.
A 15 anni sembrava finalmente arrivata una svolta: un volontario della comunità, con cui aveva stretto un legame profondo, aveva espresso il desiderio di prenderlo in affido insieme alla moglie. Andrea ci ha creduto, nonostante tutte le sue paure. Ma, dopo la separazione della coppia, quel sogno si è infranto. Un altro adulto che usciva dalla sua vita. Un altro abbandono.
L’incontro con una famiglia affidataria e l’inizio di una nuova vita
Quando forse ormai Andrea non ci sperava più, sono arrivati Lucia* e Dario*.
Lucia e Dario si sono avvicinati alla nostra comunità come “volontari speciali”, con l’idea di poter trovare un adolescente da prendere in affido, avendo già fatto il percorso formativo ed essendo già stati valutati positivamente come genitori affidatari. Per qualche mese hanno condiviso il tempo con tutti i nostri ragazzi e ragazze: aiutando con i compiti, partecipando a gite, attività, momenti di vita quotidiana. È stato durante questi incontri che tra loro e Andrea è nato qualcosa di speciale.
Con Dario, musicista in una rockband, Andrea ha trovato un complice con cui condividere la passione per la musica. Con Lucia, invece, un supporto paziente nello studio. Ma soprattutto, con entrambi, ha iniziato – per la prima volta da molto tempo – ad aprirsi davvero, raccontando pezzi della sua storia con una fiducia fragile e preziosa.
Quando Lucia e Dario hanno manifestato il desiderio di accoglierlo in affido, Andrea ha risposto con entusiasmo e timore.
«Io sono figlio della comunità… cosa ne so di come funziona una famiglia? E se non mi piace? Se non mi trovo bene, poi cosa faccio? Posso tornare qui?», ha chiesto, con coraggio e lucidità.
Da qui la necessità di lasciare il tempo a Andrea e agli affidatari di sperimentarsi e avvicinarsi gradualmente, supportati e aiutati da tutti i professionisti in campo. È iniziato così un percorso fatto di piccoli passi: pomeriggi insieme, poi giornate intere, la visita della nuova casa, le prime notti. La prima vacanza estiva è stata difficile ha fatto vacillare tutti e tre, ma da settembre 2024, le cose hanno preso un ritmo nuovo, più stabile. Andrea ha iniziato a passare sempre più tempo con loro, fino a quando, a marzo 2025, con tanta emozione e un pizzico di paura, ha lasciato ufficialmente la comunità per iniziare la sua nuova vita nella casa di Lucia e Dario.
Oggi Andrea ha 17 anni ed è felice della sua nuova vita con i genitori affidatari. Ogni tanto passa ancora in comunità per salutare gli educatori e incontrare il suo psicologo, dimostrando sempre grande gratitudine per l’accoglienza e il sostegno ricevuti.
La sua storia ci ricorda che ogni ragazzo dovrebbe poter vivere in una vera famiglia, dove sentirsi accolto e amato, e che non è mai a troppo tardi per intraprendere un percorso di affido.
* per tutelare la privacy dei nostri utenti utilizziamo sempre nomi di fantasia
Leggi di più sull’Affido Familiare
L’Affido in parole semplici. Intervista a Elena Monetti
Il sostegno alle famiglie affidatarie è una questione di gruppo!
10 miti da sfatare sull’Affido Familiare
Il nostro Servizio Affido
Resta aggiornato sulle nostre iniziative
Iscriviti alla newsletter per ricevere news sulle nostre attività, annunci speciali, nuove campagne e altro ancora