La Testimonianza Per Bene di

Valeria Benatti

Scrittrice e volontaria

Sono Valeria Benatti, sono giornalista e scrittrice e amo l’Associazione CAF. L’amore è scoccato per corrispondenza, nel senso che avevo sentito parlare di questa Onlus virtuosa da un amico che stimo moltissimo: Ugo Bressanello, fondatore e presidente di Domus de Luna, un’Associazione con le medisime finalità che si trova a Cagliari.

Ho scritto dunque una mail per diventare volontaria; ho fatto i colloqui d’ordinanza e ho iniziato una delle esperienze più coinvolgenti ed emozionanti della mia vita.

Era il 2016, ed era appena uscito il mio romanzo “Gocce di veleno”, incentrato sulla violenza psicologica e sulla difficile guarigione delle sue vittime. Volevo continuare ad approfondire l’argomento lavorando sul campo. Stare coi bambini della Comunità, ascoltare i loro pianti e le loro urla, asciugare le loro lacrime e condividere le loro risate, ha fatto nascere in me il desiderio di raccontare le loro storie a chi non sapeva nulla di questi bambini smarriti.

Così è arrivato “Da oggi voglio essere felice”, il romanzo che racconta l’Associazione CAF dal suo interno, uscito nel 2020 proprio per il 40esimo anniversario della sua nascita.

La mia testa e il mio cuore sono pieni di bei ricordi e momenti indimenticabili legati alla mia esperienza da volontaria e sono tutti racchiusi nel libro che ho scritto. Il mio sostegno è cambiato nel corso degli anni: da volontaria coi bambini a volontaria con i teenager, a promotrice dell’Associazione attraverso il mio libro.

Da un anno ho anche aperto due concept store, a Milano e a Salina, dove vendo con successo borse, borsine e gioielli realizzati dall’Associazione CAF per raccogliere fondi e questo è sicuramente un altro modo utile per continuare a sostenerli. Penso che chiunque sia stato in contatto con questa meravigliosa realtà fatta di donne e uomini di buona volontà, non possa che esserne uscito arricchito e trasformato. Proprio per questo, mi sento di consigliare a chi ancora non l’ha fatto di avvicinarsi all’Associazione e provare a dedicarvi un po’ del proprio tempo. Si possono fare un miliardo di cose a loro favore e saranno tutte ripagate con la moneta più preziosa che ci sia: la riconoscenza infinita.

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Stare coi bambini della Comunità, ascoltare i loro pianti e le loro urla, asciugare le loro lacrime e condividere le loro risate, ha fatto nascere in me il desiderio di raccontare le loro storie a chi non sapeva nulla di questi bambini smarriti.

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Più siamo, più sostegno riusciremo a dare ai nostri bambini e ai nostri ragazzi.

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